The Geek Week #3 torna, anche oggi, a raccontarvi cosa è successo in questi giorni caotici. La settimana ha riservato un sacco di notizie, diverse abbastanza spiacevoli ma anche qualche gradita novità. Buona lettura!
Apple Event: AirPods 3 e MacBook Pro con chip M1 Pro/Max
Rapida carrellata sui prodotti che Apple ha presentato durante il suo Apple Event Lunedì 18:
AirPods 3: in pochissime parole, delle AirPods Pro senza gommini auricolari e senza cancellazione del rumore, con un nuovo driver interno ed autonomia migliorata rispetto all’ultima versione di AirPods. La custodia di ricarica aggiunge la ricarica MagSafe e, anche questa, sarà rintracciabile tramite Dov’è. Costeranno 199€ con vendite a partire dal 26 Ottobre. Mi piacciono? Si. Sono un passo avanti rispetto all’ultima generazione? Certo. Per 50€ in più comprerei le AirPods Pro dallo store Apple, se cercate su Amazon il prezzo di queste ultime è al di sotto ai 200€ quindi, per me, non hanno senso.
HomePod Mini: lo aspettavamo, e a Novembre arriverà in Italia al costo di 99€ lo speaker di Apple. Sono stati aggiunti diversi colori nuovi (oltre il bianco ed il nero) oltre a nuove funzioni. Carino, classico prezzo Apple ma ottimo se si vuole un’integrazione a tutto tondo.
MacBook Pro 14-16: i MacBook tanto aspettati sono arrivati equipaggiati con i nuovi chip M1 Pro ed M1 Max che hanno delle performance incredibili. FINALMENTE tornano le tanto amate porte sui lati dei nuovi laptop: porta HDMI, slot SD, USB-C e la tanto amata porta MagSafe. Si, c’è il notch. Su un portatile. Bah. Prezzi a partire da 2349€ per il MacBook Pro 14 con chip M1 Pro, 16GB di Ram e 512GB di storage. Prezzi Pro per un prodotto davvero Pro: diciamo che è un laptop perfetto, con quel notch di merda.
macOS Monterey ed iOS 15.1: saranno disponibili al pubblico dal 25 Ottobre.
Bonus: Apple ha rilasciato un Panno per la pulizia specifico per i propri prodotti. VENTICINQUE EURO il costo.
Sony vs dbrand: le cose si fanno serie
Da Febbraio di quest’anno il famoso marchio dbrand, noto per la vendita di componenti per personalizzare i propri dispositivi elettronici, ha iniziato a vendere pannelli personalizzati per PlayStation 5. Nulla di strano, se non fosse che Sony abbia vietato questo tipo di vendite, causa azione legale da parte della casa Nipponica. La risposta di dbrand non si è fatta attendere ed è stata breve ma coincisa: “denunciateci”. Ed effettivamente, l’azione legale è arrivata da parte di Sony. Nel documento si evince, chiaramente, il divieto imposto da Sony di “cessare immediatamente e in modo permanente qualsiasi attività di promozione e di marketing e di cessare la vendita di pannelli che imitano la configurazione ufficiale, inclusi tutti i prodotti attualmente in vendita su dbrand.com”. dbrand ha risposto, in maniera secca: “abbiamo deciso di accettare le richieste dei terroristi, per ora”. Collaborazione Sony-dbrand in arrivo?
Un giocattolo del passato, torna alla ribalta!
I più “agée” si ricorderanno di questo gioco per bambini molto in voga negli anni 80/90: un telefono con le ruote ed una faccia simpatica. Bene, questa faccia simpatica è di nuovo in vendita ma è crescuto ed è diventato molto più smart! Mattel, per i suoi primi 60 anni, ha deciso di trasformare questo iconico gioco in un vero e proprio accessorio bluetooth per Android ed iOS. Il Chatter può essere collegato ai nostri smartphone e consente di chiamare qualsiasi numero telefonico, proprio digitando i numeri sull’accessorio: per rispondere, invece, basta alzare la cornetta o attivare la modalità vivavoce. Il nuovo Chatter ha una durata di circa 9 ore in chiamata e 72 ore in stand-by con una ricarica (si, purtroppo si ricarica ancora tramite micro USB): il costo? 60 dollari, disponibile da Best Buy e non ancora in Italia.
Instagram annuncia grandi novità
In questa settimana, il social network capitanato dal gruppo Facebook ha presentato una serie di novità davvero interessanti, che faranno piacere agli utilizzatori della piattaforma.
Collaborazioni: questa funzionalità permetterà a tutti i creators di indicare se il post o il reel appena pubblicato è scritto in collaborazione con un altro utente. Una volta inviato il post, sarà possibile invitare il co-autore e, se egli accetterà, il contenuto comparirà su entrambi i profili, andando a sommare il numero di interazioni ottenute ed i commenti ricevuti.
Fundraiser Prompts: raccogliere fonti per organizzazioni benefiche e/o no profit sarà più semplice. Con la funzione che troverete all’interno del vostro profilo, sarà possibile scegliere l’organizzazione che volete aiutare ed inserire la ricerca di fondi come post nel proprio feed.
Post dal desktop: finalmente, tutti gli utenti potranno caricare foto e video (massimo di 1 minuto) direttamente dal proprio pc. Basta cliccare l’icona con il + in alto per poter scegliere la foto, applicare il filtro che si vuole, caricare la didascalia e pubblicare il tutto.
Trump ci riprova e lancia Truth Social
Ebbene si, l’ex presidente degli USA sta per lanciare il suo social network a cui sta lavorando da diversi mesi: Truth Social. La storia social del Tycoon è sempre stata travagliata: dal giorno successivo alla fine del suo mandato, riprendendo possesso dei suoi account social, Trump è stato travolto da diversi provvedimenti nei suoi confronti. Lui ed il suo elettorato si sono così trasferiti su Parler, app social davvero borderline: anche li, con l’aumentare dell’utenza, la piattaforma è andata incontro a diversi problemi, andando definitivamente a chiudere. Ora Truth Social sarà attivo da Novembre 2021 in beta testing, e successivamente dal 2022 per il grande pubblico. Non mancheranno, sicuramente, polemiche data la particolare inclinazione dell’ex presidente USA agli estremismi più spinti.
Qual è il linguaggio di programmazione più usato sul web?
Risposta secca: PHP 7. Ben il 78% dei siti web esistenti, attualmente, sono sviluppati in PHP. Ovviamente questo linguaggio di programmazione la fa da padrona grazie all’enorme comparto di framework, CMS e web app che utilizziamo praticamente tutti i giorni. Basti pensare a CMS come WordPress o framework come Laravel o Symfony per comprendere quanto esteso sia. Curioso vedere, nella classifica, quanto sia ancora in alto ASP.NET, mentre nelle ultime posizioni spicca un sempre verde JavaScript. Di questa percentuale, solo l’1% è destinato a PHP 8, ultima release del linguaggio di programmazione nato, oramai, nel 1995.
Lanciata una petizione per cancellare Squid Game
Sulla famosa piattaforma Change.org, da qualche giorno, è stata aperta una petizione per “Fermiamo lo Squid game”: il promotore dell’iniziativa è la Fondazione Carolina, Onlus dedicata a Carolina Picchio, la prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia. Secondo la Onlus, la oramai famosa serie tv Coreana sarebbe di cattivo esempio per i bambini. Per la fondazione, questo non è “un atto censorio, ma risponde alla necessità di far fronte alla sconfitta dei parental control e alla crisi della genitorialità”. In questi giorni si sono susseguite segnalazioni di genitori che, all’interno delle mura scolastiche, denunciano comportamenti molto simili a quelli di Squid Game come denuncia Ansa stessa. È pur vero, però, che Netflix raccomanda la visione della serie tv ai maggiori di 14 e che, comunque, è possibile attivare un filtro parental control su oramai tutti i dispositivi elettronici in casa. Chi la spunterà?
Ben 60GB di dati sottratti a SIAE
Ebbene si, anche in questa settimana registriamo un evento particolarmente nefasto per le organizzazioni italiane. Un famoso gruppo organizzato ha esfiltrato ben 60GB di dati, relativi a circa 23 mila utenze ospitate sui server dell’organizzazione. La gravità della cosa, è sottolineata dal fatto che all’interno dei dati esfiltrati ci sono dati personali, ma anche fotocopie di documenti e dati relativi ai contratti in essere con la SIAE ed una serie di dati relativi ai pagamenti bancari. SIAE ha, ovviamente come si fa in questi casi, contattato il Garante della Privacy per denunciare l’accaduto, specificando che non pagherà il riscatto richiesto dal gruppo di hacker che ammonta a circa 3 milioni di euro. Tecnicamente ancora non si è a conoscenza di come sia avvenuto l’attacco: si pensa ad un ransomware data la modalità con cui sono stati rubati i dati, ma non è detto che il tutto possa essere accaduto dall’interno. Ad ora sappiamo solo che i dati personali di molte persone sono già in vendita sui soliti forum: ancora una volta siamo di fronte ad un caso di cattiva gestione in cui, purtroppo, chi ci rimette è sempre l’utente finale.
Google presenta Pixel 6 e Pixel 6 Pro
Dopo una lunga attesa e lunghissimi rumors che si susseguono da mesi, Google presenta i suoi nuovi top di gamma: Pixel 6 e Pixel 6 Pro. La prima grande novità è nella CPU: Google presenta al mondo Tensor, chip fatto in casa in collaborazione con Samsung. In attesa delle reali prove sul campo, possiamo dire che questo chip renderà il Pixel 6 e 6 Pro circa l’80% più veloce di Pixel 5 e molto più sicuro grazie al chip di sicurezza Titan M2. Interessantissimo il comparto fotografico che è stato sempre il punto forte degli smartphone di Google. L’hardware composto da 2 fotocamere sul Pixel 6 e 3 sul Pixel 6 Pro offre un’esperienza tutta nuova: questa, coadiuvata con il nuovo chip Tensor, permette di tirare fuori delle foto davvero degne di nota. Per il resto sono i classici top di gamma del 2021, con 8/12 GB di Ram, 128/256 GB di spazio, schermo da 90hz nel Pixel 6 e 120hz nel Pixel 6 Pro e, finalmente, batteria capiente su entrambi i modelli: circa 4300mAh sul Pixel 6 e 5000 mAh sul Pixel 6 Pro. Prezzi a partire da 649 euro per Pixel 6 ed 899 euro per Pixel 6 Pro. Come nella più classica tradizione, al momento del lancio non saranno disponibili in Italia, ma Google ha assicurato che lo saranno a partire dal 2022.